sfilavano in corteo
gente adirata,oramai stanca
non sopportava più bugie
di politicanti
incapaci e indefinibili
bravi solo a parole,
e con promesse mai esaudite
mentre la gente ,
faceva fatica a tirare
la fine del mese.
Bandiere al vento nella capitale
truppa infuriata di brave persone
che ancora credevano
a un vero cambiamento,
e si gridava: <alzateci il salario,
abbassateci le tasse
cosi non si può stare. >
Giornata lunga nella capitale
poi tutti a casa a riprendere a sognare...
Oggi ragazzi....
compito in classe,
tema.....
l'amicizia.
Svolgimento.
Il migliore amico
che abbiamo in classe
è un ragazzo down
sorride sempre,
molto intelligente.
Grande compagno di banco,
tutte le volte che non capiamo
quel che si dice a lezione,
da una mano....
ha un cuore immenso
difende sempre
quando qualcuno infastidisce
Ieri eravamo tristi
quando il preside
ha comunicato....
che non poteva più frequentare la scuola,
dice....che è troppo diverso da noi
perchè.....
Come fa ha dir certe cose,
il nostro compagno
avrà un nome strano
ma ragazzo semplice...normale,
assai speciale
il migliore....
Ed è stanco!
Gli avevano detto
che in quella casa
poteva riposare
ma la solitudine è forte
la nostalgia tanta.
Le notti sempre
più lunghe
nell'attesa
di quell'affetto profondo
le ore, i minuti
scorrevano lenti.
Ed è stanco
dentro una
disperata solitudine
con il peso nel cuore
attendendo impaziente
un qualcosa che ravvivi
quello sguardo
senza luce.
In quella casa
poteva riposare
ma soffocato
dalla stanchezza
e senza primavere
negli occhi
si lasciò morire!
Supremi,
dominano i discorsi
in questo Mondo
carico di ostilità,
di ogni male
ferendo di nascosto
le frangibili vite.
L’idea,
riuscire a volare
ritmare l’ascesa
osare
voltare foglio
ricominciare
nella tersa voglia
di cantare
nel globale tacito
detestare
che l’infame etnia
sa fare.
Sono angoscia
I riverberi caliginosi
A primavera
Nel sterile deserto
Segregato
Nella volontà folle
Tra dialoghi
Immutati
Immagini
Di muri depressi
Pagine sfiorite
Nella cenere bianca
Guaiscono
Estive venture
Tra i foschi assilli
Spogli di rumore
E germinare
Distante dalla gioia
Come un senile salice
Sotto la pioggia
- Allora perché… non vi è pioggia nel deserto. -
veloce come il vento
è l'ultima salita
dai che c'è la fai
Applaudito dalla gente
logorante la vittoria,
è gloria....
corre sempre
nella mente di chi lo amava
impavido guerriero
su due ruote.
Si spense una stella
quella sera
ci fu chi pianse tanto
qualcuno disse no!
non può esser vero
lui corre ancora
lassù... l'han visto pedalare
con la bandana
veloce come il vento.
Numeri senza nome, si muovono
nel cammino spoglio di speranza
In rotta, per l’eden, privi di un Dio
vittime di uomini, senza dignità.
Numeri incancellabili sulla pelle,
nel silenzio, solo amaro silenzio
dove ride la morte, senza cuore
dei volti ossuti, colmi di dolore.
Numeri, seppelliti nelle fosse
svestiti, coperti solo dal cielo,
numeri che cercano un nome
un temporale, per consolarsi.
- numeri da non dimenticare -.
angoli di strade avvolti dal buio delle sere
rotti dai passi avvolti in marciapiedi freddi
dove carni bianche, nere, gialle
sfoggiano come fossero banconi di macellerie umane.
silenziose grida provengono da sguardi per finta seducenti
labbra disegnate di rosso
in cuori e anime nere di solitudine
rosea, fresca pelle, convertita in punto di incontro
per voglie represse
cantici d' amori finti
perversi pensieri lasciati di volta in volta scolpiti nell'anima
segno indelebile
nelle donne usate.
Nel cuore della notte
un pensiero ti assale
non sarà
quel peso sul cuore
che non ti fa dormire?
Indietro nel tempo
ti lasci accarezzare
di dolci ricordi
di quando era primavera
dentro te
di quando i tuoi occhi
splendevano
all'apparir di lei.
La notte è triste
in solitudine e
nessuna voce
potrà sfiorare
quel viso ormai stanco!
E venne sera
qualcuno disse
che fine ha fatto
quella ragazza carina
che ogni dì arrivava sorridente
E venne sera
qualcuno aspetta
lei non arriva...
Il vento urla
freddo che scoppia
io so dov'è
disse una voce
nell'ombra scura
della finestra
l'ho vista piangere
urlava forte
poi è sparita
sotto quel ponte
E venne sera
qualcuno spera
si cerca ancora
sotto quel ponte
della fanciulla...
Non c'è più nulla
solo un gran freddo
il fiume che corre
porta lontano quel grido di donna.
il vuoto prende il sopravvento
e inizia a tremare la terra
tra dissolti silenzi
nell'inganno
delle correnti
dell'ultima illusione
sgomenta
carovana assetata
d'ingiustizia
albero nudo
tagliato
annullando promesse
nel pessimismo
non agiato
malinconico volo
corroso
di mobile affanno
dello strano destin
inclinato nell'onda
che sovrasta
l'essenza
di magici
miraggi
Corri ragazzo spericolato
la moto, un rombo
che intona la vita
dai ragazzo!
Un’ultima sgasata
vincerai la corsa
sarai il migliore
lassù... In alto sul podio
caro ragazzo...
La tua ultima corsa
nemmeno pensavi
come andava a finire
adesso quel podio
che tanto sognavi.
È su nel cielo
non te lo porteranno via.
Palazzi imponenti
Alberghi di lusso
Vento che taglia la faccia
come fosse ancora l’inverno
Trabant modeste
Mercati nascosti alla vista di chi va di fretta
mete di vite normali
in lotta con magri stipendi
Donne private del loro lavoro
ombre dolenti
controllano spente dentro musei
per pochi rubli le sale
Ma il freddo frusta la faccia di notte
col sole che non s’arrende
Nuove speranze lungo la Neva
Occhi nel golfo dove il fiume finisce
vanno al di là delle steppe e dei boschi
delle misere case tra tronchi d’argento
La Siberia non è un luogo lontano
Scenderà neve su povere vite
dietro lussi ostentati
Col gelo scorrerà vodka dopo zuppe di borsch
per non pensare
ballare la troika
e fare l’amore
e ripide salite con occhi dolenti
dietro le sbarre incise sul marmo
di sangue seccato
che lambisce nera esistenza
colpita duramente
da destini segnati
stelle cattive
che lacerano dentro
non cicatrizzano mai
morendo
negli stormi di uccelli
che migrano
e l'anima
rimane
nelle sponde
della terra