Muore sera.

Corrono gocce.

Son fuori e dentro me.

Entra l'eco di stanchi se.

Appare.

Scompare.

Luce smuove e bianche son le strisce.

Muore sera

oltre la vista

nell'ombra che al vento si disfa.

Piove sui platani dimessi

nei rivoli di canali dispersi.

Passa solitudine

mantello mio d'inquietudine.

Passa e son solo nella strada,

solo ovunque vada.

Scalcio pozze

riscrivo stesse bozze.

Una sera di chiunque

nel mondo qualunque

e passa tutto sul corpo disfatto

in un tempo distratto.

Distratto mi bagno di me

mentre muoio

senza aver compreso perché.
1 1 1 1 1
clicca sulle stelle per valorizzare il testo
Profilo Autore: Giancarlo Gravili  

Questo autore ha pubblicato 202 articoli. Per maggiori informazioni cliccare sul nome.

Commenti  

Simone*
+2 # Simone* 27-11-2017 19:57
Non sono dell'idea che ci siano sere e tempi a morire..ma e` suggestiva e simbolica la sua poesia mentre leggevo immaginavo scene che in qualche modo sento vissute nella sensazione ripercorrendo strade appunto in tempi distratti molto bella complimenti

Collegati o registrati per lasciare un commento.

Questo sito utilizza cookie, anche di terze parti, per migliorare la tua esperienza e offrire servizi in linea con le tue preferenze. Chiudendo questo banner, scorrendo questa pagina o cliccando qualunque suo elemento acconsenti all'uso dei cookie.
Per maggiori informazioni sui cookie e per gestire le preferenze sui cookie (di prima e/o terza parte) si invitano gli utenti a visitare anche la piattaforma www.youronlinechoices.com. Si ricorda però che la disabilitazione dei cookie di navigazione o quelli funzionali può causare il malfunzionamento del Sito e/o limitare il servizio.