Lo vedo il sorriso, è il nuovo giorno
la tuta, le scarpe da tennis, gli occhiali
e le foto scattate ai fiori che trovi per strada
passi lunghi, ricorda da dove sei partita
forse il futuro si è fermato ad aspettarci
se sbircio dai miei versi, ne scorgo il profilo
uno scoglio sull’acqua, cui aggrapparsi
nelle notti di nebbia. E le barriere
che più non ci sono quando siamo in ascolto
delle note della canzone perfetta, mi hai raccolto
tra i fiori di campo, aedo e corriere
del disincanto. E in quel lungo sondarsi
dei fiati, nel cucirsi addosso con ago e filo
i vestiti della bellezza, c’è il fondamento dell’amarci
a un unico suono vibrato. Non è stata una gita
chiamala luna di miele piuttosto, comunque vada
sarà stata la notte più bella, ma saremo normali
e di questo viaggio faremo il biglietto di andata e ritorno.
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