Stanotte
in questa nebbia
sospesa all’infinito
ho fra le labbra aridi sorrisi
e nello sguardo solchi di dolore
perché oltre il muro del silenzio
non scorgo il faro acceso
che indica la tanto attesa nave
ma sento disperatamente
il suo gioco di distanze.
Mi hai investita
di questa terra oscura
ed il cielo non è diverso…
mi nutrono
di gran tumulto interiore
tundre gelide e deserte
accompagnandomi
in questo angosciante e silente
scorrere delle ore
che abbattendomi, mi avviliscono
corrodendomi… amore mio!
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