Un corridoio di cielo tra i cipressi 
per ricordare che ancora
esistono le stelle
e da qualche parte il mare 
profondo e verde

verde come i miei occhi 
quand'erano vivi
verde come l' erba  
del prato sotto casa
con tante margherite 
tutte da sfogliare...
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Profilo Autore: Tea  

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Ecco che si spegne

anche l'ultima luce,

si chiudono le imposte,

si serrano le porte.



Qui non ci abita più nessuno.

Non lo sapevi forse?

La signora Dora ha esalato

l'ultimo suo respiro.



Da non crederci proprio.

Che sol ieri la vidi

sulla loggia 

a stendere il bucato.



Anche quest'uscio si chiude,

l'ennesimo del rione,

che si fa sempre più silenzioso

e desolato. Presto non ci abiterà

che qualche gatto randagio

e qualche spirito in pena.



La finestra della signora Dora

dirimpetto alla mia si trova.

Ora è sempre chiusa,

da essa non esce più l'odore

del caffè al mattino,

del ragù della domenica.



Ancor mi sembra di sentire

il suo televisore acceso

predicare il santo rosario o

il suo telefono squillare solerte.


Ma è solo un'impressione,

l'illusione dell'abitudine

che rende difficile

assimilare l'idea. 
Poi 
ricordo il suo feretro

abbandonare l'adorata dimora...


La via si fa deserta e triste

e il paesino é sempre più vuoto,

un'altra casa si chiude in se stessa,

col suo carico di ricordi e di profumi,

che rimangono custoditi segreti

come in un prezioso scrigno. 

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Profilo Autore: Antonio  

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Oh, Mary

Ignoravi il male del mondo
Che poco ha da offrir
Vagavi in cerca di un lume
Spegnendoti sempre di più

Mary Mary Mary

Ti sentivi sola
Stanca dei segni in te
L'unico desiderio era l'amor
Creavi rapporti imperfetti

Mary Mary Mary

Cercavi il meglio per te
All'interno di un mare amaro
Non potevi sentirti meglio
Chi affoga è sordo

Mary Mary Mary

Non affogare

spiegazione: il continuo de "Petali di sangue".

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Profilo Autore: Michael S.  

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“S’è il precipitare nel nulla
e il cessar d’ogni sensazione
quasi come un sonno nel quale
nulla, manco un sogno si vede
gran guadagno allora è la morte”. (1)

Tanti i filosofi, pochi i poeti,
e quei pochi sfiorarono appena
ciò ch’è “nox perpetua una dormienda”, (2)
ma poeta fu il regista di scena
di quel bel tenebroso personaggio
già testimone e forse già presago
di morte sopraggiunta per amore,
inquietante vicenda che ancor oggi
affascina chi ha vissuto quegli anni
di trasgressione e di disillusione,
chi ha conosciuto affini smarrimenti
nell’acre sapor di un nulla moderno
che si colma d’improvvisa passione
e si affolla di demoni e fantasmi
d’un mistero amoroso tormentoso. (3)

Vano esorcismo lusingar la morte,
non ci sarà prima notte né quiete,
ma soltanto un nulla senza coscienza
che subentra alla coscienza del nulla,
svelamento da un velo inesistente
che possano gli occhi avere mai visto
che la mente possa avere compreso
neppure per un attimo soltanto.

(1) Platone, Apologia di Socrate
(2) Catullo, Carme 5 (Vivamus, mea Lesbia, atque amemus…)
(3) "La prima notte di quiete" (film del 1972), regia di Valerio Zurlini (1926-1982), protagonista Alain Delon (1935-2024)
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Profilo Autore: Sisifo Gioioso  

Questo autore ha pubblicato 76 articoli. Per maggiori informazioni cliccare sul nome.
Ti bacio
Labbra rosso sangue
Il tuo corpo nudo,li langue.
Orgasmo condiviso
Osservo il tuo viso
I tuoi occhi scuri,motel a ore
Inutili parole vuote
Si,mi svuoti.
Giochi carnali,giochi che fanno male
Perversioni hardcore
Pugnalata al cuore,al pube
Mi lascio andare al trasporto
Il seno asporto
Il sesso e l'omicidio seriale
Stasera viaggiano nello stesso canale
I giornali diranno,ha fatto un altra vittima
Già lo sento il telegiornale
Killer seriale,ha ucciso,dopo rapporto sessuale.
Prima di andare via
Apericena e necrofilia.
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Profilo Autore: Themike  

Questo autore ha pubblicato 9 articoli. Per maggiori informazioni cliccare sul nome.
Donna dalla pelle bruna 
L'alba che annega in una sera scura 
Immagine nuda nell'iride 
Ho i tuoi aculei in me,istrice.
Mi puntano l'indice contro 
L'essere immondo partorisce i suoi figli 
Nelle sofferenze
Nei margini alleva i suoi pargoli 
Sempre fermi negli angoli 
Che diventano aguzzi
Se rendi i loro futuri grigi.
Caratteri miti,bambini con sguardi vitrei 
Vedi vetri rotti
Anche se sono ottimi 
Perché ho un immagine distorta
Lei distorce i miei pensieri
Quando t'inoltri in certi sentieri
Sei carne per iene,amore per sirene 
Ti portano nel loro mondo
In un oceano di lacrime annego
Prendo lo Xanax ma non mi rende palombaro
Al suo banco, anche se gioco sporco 
Capisce che baro
Al posto del tavolo,il baratro 
Trovano il mio corpo nel porto 
La ho baciata,gli sono morto appresso
Dell'"inferno ho l'accesso 
Sei la mia Lilith 
Qui non esistono né leggende né miti
Lei detta legge,non esiste clima mite 
In un giro di vita sei entrato 
Nel suo girovita la serpe 
Dannato per sempre 
Mentre ha il figlio del diavolo nel ventre 
Lo osservo mi assomiglia
Ha i miei stessi occhi,le mie ciglia 
Mi dice vedi Michele 
Il bene non esiste 
Se il male non posa le sue chele
Su infanti puri
Semino il seme del peccato 
Anche lui spererà di non essere mai nato 
Lo spremeranno, diranno che è malvagio
Ma ogni specchio ha un suo lato 
Ogni angelo crea un ombra 
Uno spettro
L'eterno spettacolo del profano e del sacro 
Di chi è nato benedetto 
E di chi si aspicherà di non esser mai stato generato.


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Profilo Autore: Themike  

Questo autore ha pubblicato 9 articoli. Per maggiori informazioni cliccare sul nome.
Cavalier che avanza
ruba al cavallo l'energia,
sprona il tempo di morte
che urla dinanzi e geme.
Diffonde l'inquieto amore
di sangue necrologio oscuro,
brucia nelle orbite di luce
i salmi d'una cattedrale antica.
Cavalier che avanza
disarciona le passioni colorate
che furo baci scarlatti
sulle bocche d'insani amanti
ottennero trofei di sublime addio.
Del suo corpo giacque l'ombra
a raccattar i pezzi d'arme,
protese le mani che uncini
varcarono la soglia del cuore,
disdegnarono la fama di sangue.
Cavalier che avanza
vinse il vento e la paura...
risolse il mistero della vita.
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Profilo Autore: Arcibaldo  

Questo autore ha pubblicato 13 articoli. Per maggiori informazioni cliccare sul nome.
Frammenti di polvere
Gessi indelebili
Volti indissolubili
Sulle spalle del cuore
Il vento scorre
Sopra ogni mattone
Sbriciolando l'anima
Della passione
C'è chi ama
Incondizionatamente
Io deludo
Le aspettative della mente
Mentre la morte sussurra
Dolci melodie all'orizzonte.
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Profilo Autore: Francesco Gallina*   Sostenitore del Club Poetico dal 09-05-2024

Questo autore ha pubblicato 307 articoli. Per maggiori informazioni cliccare sul nome.
Buoi arano
più azzurre spighe
nei campi illuminati da Vega

Ed il temporale di pria
sembra già passato
ma clima mutevole
e arcano

getta nuove ancore
e nuovi scafi infrangono onde
negli stessi porti
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Profilo Autore: Fone  

Questo autore ha pubblicato 177 articoli. Per maggiori informazioni cliccare sul nome.

“è morto”

parola tremante

come la fredda mattina di Gennaio

in cui hai

smesso

d’essere,


come si concepisce

l’assenza 

dell’esistenza?


un giorno

forse

ci rivedremo,

senza più 

lacrime

imprigionate 

nella morsa 

degli occhi


senza più

bocca 

stretta 

in una morsa 

figlia del dolore


senza più

il cuore

arido

come

il tuo

vecchio

viso.

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Profilo Autore: tommaso  

Questo autore ha pubblicato 3 articoli. Per maggiori informazioni cliccare sul nome.

Quel fiore rosso
che mi è stato confidente
deponilo al bordo del mio loculo
come ornamentodel pensiero
che mai tu, avevi preso
per vero.

Ricorda la vicenda
che era protesa
nell’espressione del mio dire.

Senza l’ombra della rassegnazione
con la luce della generosità,
la vicinanza delle idee
mi ha da sempre affascinato.

Nient’altro ho lasciato
se non il ricordo del mio scritto
e, del mio parlato.

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Profilo Autore: Francesco  

Questo autore ha pubblicato 35 articoli. Per maggiori informazioni cliccare sul nome.

Quel fiore
che mi è stato confidente
deponilo al bordo del mio loculo
come ornamento del pensiero
che mai tu, avevi preso
per vero.

Ricorda la vicenda
che era protesa
nell’espressione del mio dire.

Senza l’ombra della rassegnazione
con la luce della generosità,
la vicinanza delle idee
mi ha da sempre affascinato.

Nient’altro ho lasciato
se non il ricordo del mio scritto
e, del mio parlato.

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Profilo Autore: Francesco  

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Triste giorno è quello dei morti
il cielo cinereo ne appesantisce l' atmosfera, 
e non vedo l'ora​ che arrivi la sera,
mentre la liturgia ci invita a pregare
per le nostre persone care.
Viene da sé pensare
a quando in tal modo faranno per noi,
riempendo i nostri sepolcri coi
tristi fiori dei morti.
Eppur mi consolo pensando a quanto sicuramente son contenti
Noi come noi vivi che viviamo di stenti.

Negli affollati cimiteri
scruto fra le lapidi e mi vengon strani pensieri:
chi sa come è morto costui
chi sa quale morbo separò lei da lui.
E fresco il crisantemo posa
sulla pietra di un' eterna giovane sposa, 
insieme a una purpurea rosa.
Su ogni tomba è posto un lumino
simbolo dell' universale destino.
E mi concentro sulla tomba di un giovanotto
al quale il fato ha rotto ogni speranza, 
come quel fiore dallo stelo reciso,
colpevole solo di essere il più bel Narciso.
E guardo attentamente e scruto
e mi sembra di aver veduto
lo strazio e il compianto del triste giorno,
giorno che non ammette ritorno,
e mi sembra di udire i colpi secchi di campana,
mentre fresca la tramontana,
fredda i marmi granitici.

Imbrunisce: è sera,
ciaschedun ritorna al suo affanno
aspettando il prossim' anno,
per pregare il Signore 
dei giorni e delle ore, 
affinché conceda ad essi l' eterno riposo,
chi prega per il genitore, chi per lo sposo.
E un giorno anche per noi lo faranno,
speriamo solo più di una volta l'anno.
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Profilo Autore: Antonio  

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Ora vedo il grande strapiombo
I tonfi e boati al di sotto
Caverne orne di vuoto dove l'occhio si perde

L'anima mia contempla dallo scoglio rotto
Piante pendenti in pianto sul tramonto
La mia funebre corona verde

Se pur morto godo
Della vista e del moto del mare
Che scompaginato stende e torna a riaffiorare
Sulle colonne rotte e il nodo
Di questa costiera vertebrale
E dell'alta arroccata cattedrale

E non cipressi vegliano alle sponde
Del mio letto eterno
Né corvo con l'arido gracchiare risponde
Ma il vento, come un corno
Trionfale intona al marino crinale
E dolci gabbiani cantano al maestrale
Non la morte ma il dolce cullare delle onde

Bellezza
È questo il trionfo sulla morte
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Profilo Autore: Ealain  

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Mai ti ho visto.
Né ho sfiorato 
le tue guance

o udito i tuoi respiri.
Alcuni dicono
che mai sei esistito.
E ti dimencai.
Un giorno ti persi
e neanche più so
dove giace il tuo corpo.
Ora ti cerco nel sonno
e sfugge nel mio 
il volto tuo.
Hai perso le ali
senza mai volare
respirando
il cielo,
ma io non cesserò
di abbracciare
il vento.
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Profilo Autore: bat pat  

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