dentro di me, come potrei scovarla?
Anche percorrendo, con incertezza,
la via del silenzio contro chi sparla
mi sono imbattuto in sola amarezza
e l’arte del resto riesco a legarla
a foglie portate via dalla brezza
in una galassia lungi a guardarla
come abbandonato vil spettatore
che appunto non sa cosa poter dire
nell’assurdità che toglie valore
ad ogni bellezza possa scoprire
con gli occhi che cercan qualche stupore
ma scovan soltanto un vasto soffrire.
05/09/2023
Seguo l'orizzonte e la sua luce dissolversi nel buio,
maree di pianti mi culleranno stanotte.
Il vento nelle ossa, una voragine nella testa.
Youssef mi guarda, perle nere gli occhi suoi.
Si stringe a me, mandibole dettano i secondi.
Una sorella grida a prua, poi il silenzio.
Le mie mani scudo per le sue orecchie.
Gli canto una filastrocca.
Stupro ed omicidio si consumano nel buio,
un altro corpo sul fondo degli abissi.
Tutti fermi, impassibili, stremati, vuoti.
La morte fa paura, la vita ora di più.
Occhi bianchi nell'oscuro futuro che ci denigra.
Figli di una terra rubata. Chi siamo?
In balia delle onde, messaggi in bottiglia che nessuno vuol raccogliere.
Intanto accarezzo il capo di Youssef che sogna...
C'è speranza nel suo respiro,
mentre guardo svanire la mia vita nella scia dello scafo...
- Papà?!-
- Shhh...era solo un brutto sogno...-
si svuota in lacrime un' innamorata fontana
e piange per l' amore di un " robusto" cavaliere
e piange di allora tutte le sere.
Sul sentiero si senti' un calore arrivar a piedi nudi
era lui che senti' le sue lacrime bagnare i fiore dei ricordi
del amore morto di un tempo in cui pareva tutto impossibile, perduto.
Il loro amore impossibile, ma vero, passionale,
decisero di provare ad abbracciarsi,
anche se poteva essere l' unico momento per amarsi.
...E come il fuoco prese per le maniglie dell' amore la fontana
le mise anche l' anello al dito e si trasformo' nella piu' bella delle spose
di tutti i tempi, cosi' senza piu' nessuna paura vissero per sempre felici e contenti.
nelle ore notturne.
Veste i sogni di colori accesi.
Prevale su sfumature
grigio scure.
E' ansiosa attesa di una mamma
trepidante
per il ritorno
del proprio figlio a casa.
E' aspettativa di intervento chirurgico
necessario
per scongiurare un morbo mortale.
E' bisogno di convertire
la propria esistenza disordinata
in condotta sobria e morigerata.
A ma capita ahimè con una certa frequenza,
Eppure son un tipo molto moderato,
In caserma non son mai stato segnalato.
Tal soggetto a ragionar non ha propensione,
Agisce come l'ape sotto pressione,
Pungendo poi la persona sbagliata,
Rimanendo ahime' a ruota fulminata.
Costui parla spesso con sufficienza,
Denotando una irrilevata demenza,
Si rivolge a tratti con toni irriverenti,
Perché non teme pugni tra i suoi denti.
La violenza è un'arma su cui non conto,
Con parole e fatti mi piace il confronto,
Ma cio' non toglie che formulo un giudizio,
E per le teste di cazzo mi basta un indizio.
Suonano cimbali - dì
d’emozioni e di fuoco -
saltan cerbi un poco,
tra i saturnali d’amor.
Serena amata danzi
- le piogge mattutine
fan la tua forma fine
fan te fatta di fior.
Danzano le balene
nelle imo profondità
del bosco con gravità
con arte e messo candor.
Tu dell’inutil danza
vuoto e polvere intorno
la massa va nel forno
cerchi pace e favor...
Povero verso… e quanti versi poveri!
Inconcludenti, d'ogni accezione orfani,
mi par che troppi la "poesia" n'annoveri
pari in bellezza ad altezzosi scorfani!
Scelte che paion d'effetto stilistico
mandando a capo nel punto men valido,
inarcature¹ con spocchia d'artistico,
tanto da render tutto il suo senso alido!
Anche apparendo magari pleonastico
in questa strofa voglio ribadirvelo
ch'un verso è zoppo, non fatemi drastico,
se a capo andate soltanto a sentirvelo².
¹: enjambements;
²: nel senso di andare a capo facilmente, continuamente, insensatamente, inconcludentemente, uccidendo senso ed autonomia di ogni verso.
02/09/2023
Lo sguardo perso verso l'universo
Siamo preistorici animali
alla ricerca di ciò che non vediamo
e nell' immenso buio ci perdiamo.
Cerchiamo buchi neri ingordi di altri mondi
e non guardiamo indietro
ch'è il nostro un buco nero,
distrutto e distruttivo .
Un mondo in avaria
di una umanità fallita,
un mondo malato
e ormai morente.
Assassinato e divorato,
da fameliche fauci azzannato,
prive, da sempre ,
del benché minimo
rispetto della vita.
di rinomata intelligenza.
Non sopporta
un capo cui obbedire.
E si impegna a fondare
una religione.
Dall'empireo lucente
sprofonda nel nero abisso.
Antro di rancore e bestemmia.
Condanna eterna
senza prova di appello.
L'essere più geniale,
relegato a bestia tentatrice.
Somma intelligenza
e fascino meraviglioso
svelano una realtà veritiera:
il nulla mescolato col niente.
Daniel è un piccolo demone,vive dentro ad uno specchio,ha cambiato molte case,ha corrotto qualche proprietario,ma non come desiderava lui.
Adesso, si trova a casa,di una giovane viziata,nobile e inadeguata.
Quale miglior preda, se non una fanciulla piena di vizi e nessuna virtù?
Lei si guarda spesso allo specchio poiché è l'unico " amico" che ha.
Finché lo " specchio " un giorno, inizia a parlare.
Daniel non si fa vedere,solo sentire.
Lui vuole solo un'anima oscura,da consumare.
kaly,diviene ogni giorno più capricciosa,insopportabile,sa che lo specchio, gli parla ,chiedendo una cattiva azione, per ogni desiderio e ottenendo azioni aspre molto facilmente, all'inizio, Daniel la accontenta,nei suoi desideri superficiali.
Kaly ottiene ciò che vuole; uomini,attenzioni, piccoli viaggi, ma si consuma ogni giorno di più.
Lei credeva di avere lo specchio ai suoi piedi,ma era lo specchio che dominava su di lei.
Divenendo,ancora piu cattiva,ancora più viziata,venne lasciata completamente da sola.
Oramai, era tardi,per salvare la sua anima relegata nell'oscurità.
Daniel adesso è Kaly.
Kaly adesso è Daniel.
Alla fine,chi si somiglia, si piglia.
Una dolce strega bianca, li osserva dalla sua sfera.
"Il male ritorna sempre al mittente.
È la Legge del tre.
Che se male fai agli altri
il colpo torna sempre triplicato a te".
si fa posto l'ombra delle nuvole con il gusto dolce e salato,
servono sulle soglie delle case delle stelle
il piatto prelibato delle notti piu' belle.
Si fa sera sulle colline del cielo,
luna risplende sulle montagne di nuvole snelle,
la sua mano si posa sul loro vestito colorato di stelle.
"Baciaci luna, con le labbra di luce e di stelle,
fai che continui la favola delle notti piu' belle".
Era già la notte di San Lorenzo,
la tradizione, le stelle cadenti,
ed il mio sogno che sempre cadenzo
in tutti i giorni, per tutti i momenti
sempre lo stesso vano desiderio
ch’è scivolato fuori dai miei denti
mentre dal caldo cerco refrigerio
e solitario sul bordo del letto
sospiro voler vedere sul serio
quella mia stella, padrona del petto,
incastonata da sempre nel cuore
e dei miei sogni costante soggetto.
Conosco il trucco per il suo splendore
poter in fretta tornare a vedere:
chiudere gli occhi ed abbindolatore
il mio pensiero, come le altre sere,
nei bui miei sogni illumina le stelle
fisse e cadenti, ingannevoli e vere
e tra di loro, tra quelle più belle
risalta lei, la mia amata sirena,
gli occhi lucenti, soffice la pelle
ch’accarezzar vado da nuca a schiena
con lesto volo per da lei portarmi
godendo della sua presenza piena
finché mattina ria giunge a svegliarmi!
Per quanto assurdo, lei davvero esiste
anche se passa la vita a ignorarmi;
quando l’incontro gioïsco, poi triste
per settimane torno ad eclissarmi.
10-31/08/2023
Gli occhi di seta d'orati, dal vivo,
lontano colgono attimi emozionanti,
leggermente velati si possano verso i
mille pezzi di puzzle misteriosi, scintillanti,
che vedono la vita volare, andare avanti.
Gli occhi di seta d' orati, sotto i capelli e ciglia scompigliati
nascondono segreti, mai ritrovati
si nascondono sotto il golf del cuore felpati.
del fato incerto,
nell'arena feroce della vita
s'erge un inopinato rivale,
dai plurimi volti
sotto scure ciocche
di assenza di luce,
un'ombra cupa dalle gemme nere
come occhi a scrutare l'impensabile,
mentre nel silenzio
tace con vigore il suo tormento!
Un tempo disperso
nell'incantesimo del suo vuoto
in continuo moto senza mai riposo,
lacrime di sabbia
nel deserto dell'esistenza
senza sole nel suo pudore!
Lotta contro il tempo,
sospeso tra l'inesplorata empatia
che originarsi poteva,
e senso di colpa
nei rovi dei suoi capricci
stretto nella morsa del rimpianto,
che lentamente soffocava!
Egli freme nell'abisso del suo essere,
percorre insonne il labirinto
oscuro dell'ignoto,
in cerca di gocce di pace,
e il cuore fragile palpita
nel dolore di fango,
nel vuoto interiore che neanche
il tempo può colmare!
Oh, come spettro errante
nell'eco dei suoi giorni,
tra le mura dell'impiego,
mi guarda come tempesta di fatica,
una mano sfumata
nell'etere del passato!
E io, io, non ho saputo
cogliere la sua parola muta
condita d'invidia per il mio operato,
non ho saputo comprendere
il suo grido soffocato
per i miei traguardi,
della sua rabbia per le mie capacità!
E ora nell'amaro
della mia stessa lotta
nel stargli a distanza,
il senso di colpa
si fa nodo inestricabile,
nell'ineluttabile cadenza
del tempo implacabile,
dove forse avrei
potuto stemperarne l'abisso,
sotto un'arcata sempreverde
e fiori freschi da respirare in armonia!
Ma nel farsi dei giorni
sfumava la lieta la speme,
e nell'inesausto susseguirsi
delle ore ballerine
il bianco mutava in grigio
e poi in nero,
come il mio sorriso!
Oh... Resta solo il rimorso
come spina nel petto,
per non aver saputo
comprendere per tempo
quel suo vuoto interiore
un greve malessere
a sprigionare stralci di complessità,
altro che complicità!
Possa il tempo
nel suo viaggio senza fine,
trovar meta di riposo
per quel inopinato rivale...
Ed essere indulgente con il mio errore,
ritrovar riscatto nel presente
che giustamente ammonisce
e presto compatisce,
nel cui cenno di compassione
e senso di colpa sottolinea,
allo svanire di questa lotta
senza vero confine.